Statua della Sirenetta, Copenaghen

La statua della sirenetta

Oggigiorno, la statua della Sirenetta a Copenaghen è probabilmente l’opera più fotografata di tutta la nazione.

L’ufficio del Turismo Danese ha stimato che solo lo scorso anno sono state scattate più di sette milioni di fotografie.

Visitare la Sirenetta durante un soggiorno a Copenaghen è praticamente un fatto d’obbligo e, soprattutto, un’occasione per visitare una diversa area della città!

Informazioni pratiche

La scultura si trova su una roccia appena fuori dal porto a nord della città vecchia di Copenaghen vicino il quartiere storico di Kastellet.

L’area del lungomare è accessibile gratuitamente in ogni momento del giorno e anche la visita alla Sirenetta è gratuita poiché situata a ridosso della riva del mare

Dove si trova e come arrivare

La Sirenetta è facilmente raggiungibile a piedi, in bicicletta o in macchina dal centro di Copenaghen. Basta camminare sul lungo mare al nord, lungo il fronte del porto dal Nordre Toldbud (edificio Maersk).

I pedoni possono risalire la passerella dalla Statua di Gefion per avere una visuale migliore, mentre i ciclisti dovrebbero utilizzare l’apposito sottopassaggio.

Non è consentito andare in bicicletta direttamente sui sentieri accanto alla statua. Nessun autobus pubblico si ferma direttamente nei pressi della statua, anche se gli autobus turistici hop-on, hop-off hanno un’apposita fermata, nelle immediate vicinanze.

La fermata dell’autobus più vicina alla Sirenetta è Indiakaj servita dall’autobus 26. Da qui, si può raggiungere il porto degli yacht fino alla statua con una breve camminata.

Di solito, i turisti non impiegano più di quindici minuti per visitare la Sirenetta, per questo una volta arrivati in zona è consigliato visitare anche l’area di Kastellet, una delle fortezze meglio conservate del Nord Europa.

Storia della statua della Sirenetta

La Sirenetta di Copenaghen, nota in Danese come Den Lille Havfrue, è una scultura bronzea situata nel lungomare di Langelinie, nei pressi del porto di Copenaghen.

La scultura, raffigurante la famosa Sirenetta protagonista delle fiabe di Hans Christian Andersen narrante di una giovane sirena disposta a rinunciare alla sua vita in mare e alla sua identità pur di avere una vita e anima da umana, è alta 1,25 m e pesa 175 kg.

Sin dalla sua inaugurazione nel 1913, è divenuta uno dei simboli della città di Copenaghen paragonata per importanza a figure iconiche di altre capitali mondiali come la Statua della Libertà a New York o il Manneken Pis a Bruxelles.

L’opera fu commissionata nel 1909 da Carl Jacobsen, figlio del fondatore del birrificio Carlsberg, che dopo essere rimasto affascinato da un balletto sulla Sirenetta presentato al teatro reale di Copenaghen, chiese alla ballerina di punta, Ellen Price, di far da modella per una statua della Sirenetta.

Lo scultore ingaggiato per la creazione della statua di bronzo fu Edvard Eriksen. La scultura venne inaugurata il 23 agosto 1913.

Tuttavia, fu reso noto che solo la testa della statua fu modellata sulla base di Ellen Price. Infatti, poiché la ballerina non fu d’accordo nel posare nuda per l’opera artistica, lo scultore chiese alla moglie, Eline Eriksen, di posare come modella per il corpo della Sirenetta.

Sfortunatamente, durante gli ultimi anni, la Sirenetta è stata vittima di atti vandalici e per questa ragione soggetta a vari interventi di recupero (l’ultimo avvenuto proprio nel 2017). Tra i più irriverenti atti vandalici contro l’opera d’arte viene ricordato quello compiuto Il 24 aprile 1964.

Quel giorno la testa della statua fu segata e rubata da artisti politicamente orientati del movimento situazionista, tra cui Jørgen Nash. La testa originale della Sirenetta non venne mai trovata e dovette essere ricostruita nuovamente.

Più recentemente, la notte del 10 settembre 2003, la statua fu buttata giù dalla sua base con degli esplosivi e successivamente ritrovata nelle acque del porto. A causa di questi continui attacchi alla scultura, si dice che ad un certo punto della storia tra il 1913 e il 1980 l’opera originale venne riconsegnata alla famiglia Eriksen per essere tenuta in un luogo sicuro, mentre quella che oggi vediamo esposta è solo una copia.

A tal riguardo, nonostante nel 2012 la famiglia Eriksen abbia autorizzato la creazione di copie della Sirenetta dietro pagamento del copyright, l’opera continuerà ad essere protetta dai diritti d’autore almeno fino al 2029. Data che segna settant’anni dalla scomparsa del suo autore.

Per questo motivo qualsiasi opera riprodotta ad ispirazione della Sirenetta, senza autorizzazione degli attuali eredi di Edvard Eriksen, è stata perseguita legalmente. Tra le varie copie “illegali” in giro per il mondo si ricordano la Sirenetta Greenville, Michigan installata nel 1994 e la Sirenetta di Pania del Reef sul lungomare di Napier in Nuova Zelanda.

Vi sono, inoltre, almeno 13 altre copie della scultura disseminate in diversi paesi tra cui anche l’Italia che “vanta” una copia della Sirenetta nel lungomare di Giardini Naxos in Sicilia.

Tra le curiosità sull’opera d’arte vi è sicuramente quella per cui la Sirenetta non sia stata creata come simbolo nazionale.

In realtà, nei primi decenni dopo la sua inaugurazione, la scultura ha condotto un’esistenza abbastanza inosservata all’ombra della vicina Fontana di Gefion inaugurata durante lo stesso periodo, e che invece si è rivelata molto più popolare.

Negli anni ’30, tuttavia, il comitato turistico Danese ha iniziato a promuovere la Danimarca in contrasto con l’Europa sempre più turbolenta, dipingendo un’immagine di un’oasi di pace piena di romanticismo e avventura.

Ben presto divenne evidente che Hans Christian Andersen fosse popolare tra i turisti, e gli studi dimostrarono che la Sirenetta riceveva più visitatori che persino il Museo Nazionale.

Infatti, dopo la seconda guerra mondiale l’industria del turismo Danese usò lo slogan: “La Danimarca – un paese pacifico e fiabesco” usando foto della Sirenetta come slogan pubblicitario. Da quel momento in poi, la Sirenetta divenne così popolare da essere considerata da molti non solo un simbolo di Copenaghen ma dell’intera Danimarca.

Hans Christian Andersen

La Sirenetta, non è l’unico capolavoro scritto dall’autore Danese Hans Christian Andersen. Infatti, l’autore (che visse tra il 1805 e il 1875) è noto anche per le famosissime fiabe di Pollicina, il Brutto Anatroccolo, l’Usignolo e la Piccola Fiammiferaia.

Nonostante l’autore sia nato ad Odense (dove tutt’ora è possibile visitare la casa natale), egli ha vissuto per più di diciotto anni a Copenaghen nel quartiere di Nyhavn, dove ha composto molti dei suoi capolavori. Il metodo narrativo di Andersen divenne subito noto per la sua peculiare costruzione degli idiomi nella lingua parlata.

Ciò che rese alcuni dei racconti così avvincenti fu l’identificazione di Andersen con gli sfortunati e gli emarginati. Infatti, un forte elemento autobiografico attraversa le sue storie più tristi; per tutta la sua vita si è percepito come un estraneo e, nonostante il riconoscimento internazionale che ha ricevuto, non si è mai sentito completamente accettato. Ha sofferto profondamente in alcuni dei suoi più stretti rapporti personali.

Frasi sulla Sirenetta di Copenaghen

La Sirenetta è uno dei racconti più emozionanti di Andersen da cui traspare la sua difficoltà al relazionarsi con gli altri.

Quando si visita la piccola statua della Sirenetta a Copenaghen, nonostante la folla di turisti, questa suscita ancora fascino e ammirazione rendendo le fiabesche parole di Andersen adatte alla sua storia e vicissitudini. Tra le frasi più belle dell’autore dedicate alla Sirenetta ricordiamo:

Una sirena non ha lacrime e perciò soffre molto di più.” e “Non abbiamo anime immortali, non abbiamo vita futura. Siamo proprio come l’alga marina verde che, una volta abbattuta, non potrà mai più rinascere! Gli uomini, d’altra parte, hanno un’anima che vive per sempre, vive dopo che il corpo è diventato polvere, sale attraverso l’aria limpida, fino alle stelle splendenti”.

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